Bioenergetica: ricerca e scoperta del nostro mondo interno-esterno
Un importante fonte di attivazione energetica è la pratica sessuale
Definizione di Analisi Bioenergetica
Il significato di analisi è: studiare in modo profondo tutto quello che è oggetto dello studio. Bioenergia è una definizione che si riferisce a quella forza vitale, ancora sconosciuta, che anima, muove, fa vivere e rende manifesto "ciò che non si vede". L'analisi bioenergetica, riferita esclusivamente al mondo dell'uomo, significa: osservare, cercare di scoprire, penetrare, per quanto sia possibile, nell'intimità, nelle movenze occulte o palesi di quello che siamo, di come siamo, di come ci rapportiamo, di come gioiamo, di come soffriamo ed amiamo. Analisi bioenergetica significa quindi ricerca e scoperta del nostro mondo interno-esterno. Per capire perché si utilizzi questo metodo di ricerca e di conoscenza può essere utile metterci di fonte ad uno specchio: nudi.
Questo sono Io, questo è il mio corpo, questo è quello che il mondo vede di me. Questo è quello che io accetto e che io rifiuto di me. Questo è quello che il mondo accetta e rifiuta di me. Ma non solo questo. Nei miei occhi si sono emozioni, lampi, indifferenza, gelo, paura e tante altre cose ancora. La mia mandibola è serrata o rilassata, la mia fronte è corrugata o liscia, le mie spalle sono sollevate o protese in avanti, le mie braccia sono rigide o morbide. Il mio bacino è spinto in avanti o indietro, le mie gambe sono forti e solide oppure sottili e fragili. Lo specchio mi dice come sono io, come appaio, come sono visto ma anche come mi pongo, come mi propongo, come mi sono strutturato, come ho assunto la forma che ho.
L'analisi bioenergetica mi dice anche perché. Se lo specchio ne avesse il potere, al mio fianco potrebbero apparire sia l'immagine di me impaurita, contratta, succube, insicura, ansiosa, sia l'immagine arrabbiata, cattiva, selvaggia, spietata e crudele. lo specchio potrebbe anche riflettere l'immagine dolce, lo sguardo tenero, l'atteggiamento positivo. Lo specchio quindi mi può restituire quello che sono ed i miei fantasmi: quello che vedo e quello che mi sembra di vedere, o mi sembra sia visto dagli altri. Lo specchio, però, è insufficiente a dire tutto di me: infatti io esisto come realtà concreta che tocca il mondo e che viene toccata dal mondo. Esiste la mia realtà corporea. La mia pelle viene accarezzata dall'aria, dal vento, dai vestiti, dalle mani, dai corpi degli altri esseri umani, i miei muscoli si oppongono, attirano, aggrediscono, si muovono liberi nello spazio intorno a me, i miei visceri assorbono, respirano, mi nutrono, mi procurano estasi, felicità, subiscono dolori e malattie. Esistono quindi di me l'immagine, le emozioni, i sentimenti, il mio cervello che pensa, progetta, ricorda ed il mio corpo visibile.
La ricerca di me, dentro di me, è l'Analisi Bioenergetica. Grazie ad essa io mi ricordo di sentire che l'aria, quando respiro, mi riempie e mi abbandona, che i miei piedi pesano sulla terra o sono leggeri e rassicurano o no il mio equilibrio. Grazie all'analisi bioenergetica distolgo sempre di più la mia attenzione dalle cose fuori di me per centrarla su di me. Il processo, in definitiva, di questa ricerca, è mettermi in condizione di sentirmi, modificarmi per quanto è possibile e come voglio, se ci riesco, restando nella pulsazione della vita.
Il concetto di Energia
Noi non sappiamo cosa sia l'energia nella sua intima essenza, qual'è la sua origine e qual'è la sua fiamma che l'accende: noi conosciamo solo la sua manifestazione che sfruttiamo e condizioniamo. Il concetto di Bioenergia nella clinica e nella terapia, riferita all'uomo, parte da due presupposti, l'uno controllabile e l'altro incontrollabile.
- L'uomo assume energia in termini controllabili e calcolabili attraverso il respiro e l'alimentazione.
- L'uomo assume energia in modo non controllabile attraverso il movimento che compie in relazione all'ambiente o agli altri uomini; attraverso l'esposizione al sole, alla luce, ai venti e alle radiazioni terrestri provenienti dal centro della terra.
Riguardo agli aspetti dell'energia che possiamo quantificare (respiro e nutrizione), concentreremo la nostra attenzione soprattutto sulla respirazione.
Attivazione dell'energia
L'energia si può attivare attraverso alcuni strumenti in nostro possesso.
- Il primo ed il più importante è la respirazione. Per esempio nella depressione, se usiamo l'attivazione dell'energia respiratoria come strumento terapeutico, otterremo considerevoli migliora del tono e dell'umore solo ampliando l'escursione della respirazione. La respirazione non ha solo il compito di attivare l'energia o influenzare il tono dell'umore, ma coinvolge anche l'aspetto corporeo. Il respiro, infatti, consente di mobilizzare la respirazione toracica, grazie anche all'apertura diaframmatica, aprendoci così stati d'animo ed emozioni contenuti e trattenuti nel blocco respiratorio.
- L'energia umana si attiva anche grazie alle spinte emozionali che riceviamo dal mondo e che si trasformano in sentimenti forti e profondi come l'amore, l'odio, l'aggressività, la paura, la pietà, il desiderio sessuale. La depressione energetica si instaura durante le prime esperienze infantili; il bambino impara ad anestetizzarsi bloccando il respiro: per non soffrire. Infatti, il primo compito che deve affrontare nella vita è: salvarsi la vita. Spesso ci meravigliamo di avere pochi ricordi infantili, ma dobbiamo attribuire proprio a questo processo di autodifesa, l'occultamento di tali ricordi, in zone della memoria difficilmente raggiungibili nello stesso stato di vigilanza, l'equilibrio di sofferenza. Ripristinare la respirazione vuol dire riaprire la via della sensazione e dell'emozione antica.
- Nel processo di attivazione dell'energia, la sensazione e l'emozione riemergono con la stessa valenza di allora e, come allora, ci sentiamo sopraffare dall'esperienza, senza considerare che il sentire di oggi, come adulti, può non essere più così angosciante come quando eravamo bambini. Il dolore e le reazioni adulte sono molte diverse da quelle infantili rimosse. Per bloccare le emozioni il bambino blocca il respiro, la conseguenza sarà un petto immobile e una pancia che si muove poco. Per favorire la regressione, cioè l'emergere del bambino in noi, è necessario che l'apertura del respiro sia eseguita in posizione supina e sostenuta da una presenza rassicurante. E' vero che la regressione è possibile, ma solo se garantiti dalla presenza di un terapeuta con cui abbiamo precedentemente affrontato e superato il problema relazionale del sospetto, dell'incredulità e della diffidenza.
- Altra modalità di attivazione energetica è il movimento. Ad esempio, nel depresso è sempre documentabile che, attivando il movimento e conseguentemente la respirazione, su supera l'impasse della depressione. Persone con uno standard energetico normale possono improvvisamente passare ad un attivazione energetica intensa grazie a situazioni relazionali ed ambientali che, coinvolgendoli emotivamente ed affettivamente, stimolano l'IO nella sua totalità e quindi anche nella sua espressione motoria (folle, stadi, liti, scene di gelosia, esplosioni di rabbia, ecc.).
- Un'altra importante fonte di attivazione energetica è la pratica sessuale. Il calore che emanano due corpi nudi, di lasciarsi andare alle emozioni a cuore aperto, l'aprire il flusso dei sentimenti e dei desideri, l'eccitazione e l'apice della stessa, consistente nell'organismo, rappresentano la più naturale e piacevole attivazione energetica che si conosca. Il blocco energetico può essere disattivato e sciolto, oltre che dal potere evocativo del respiro e della memoria centrale e periferica, anche da situazioni che consentono insight di profonda comprensione, evocazione di ricordi antichi, esplosioni di tenere emozioni, cedimenti a caldi affetti. Infatti l'ippocampo e le sue connessioni anatomo-fisiologiche, costituiscono la rappresentazione della memoria centrale; invece i distretti muscolari e le tonalità neurovegetative viscerali sono la rappresentazione della topografia periferica della memoria stessa. A volte un massaggio evoca un pianto antico e represso; a volte respiri profondi evocano sentimenti dimenticati di dolore e di paura.
Conclusioni
Immaginiamo per esempio di essere sdraiati, di avere accanto una persona competente e di fiducia, di respirare nel petto profondamente e poi, appena ci sentiamo pronti, di cominciare a dire molto lentamente la parola "mamma", lasciando che le labbra vibrino, percorse dal suo antico. Come possiamo non credere che la parola "mamma", così frequente ripetuta dal bambino, sempre presente in noi, non faccia riemergere, solo se noi ce lo consentiamo, tutta quella enorme mole di ricordi e di emozioni, che tanto ci hanno segnato e ci segnano ancora?
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