Infortuni nel Padel

Infortuni nel Padel

Cosa c'è da sapere

Negli ultimi due anni abbiamo sempre di più sentito dire dagli amici o parenti la frase "oggi gioco a padel". Uno sport simile al tennis ma tuttavia un gioco divertente che può essere praticato da persone di diversa età, sesso, condizioni tecniche o fisiche (fonte: Federazione Italiana Tennis). 

Infortuni nel Padel

Ma da un punto di vista dell'integrità muscolo-scheletrica, quali sono i distretti articolari maggiormente colpiti da lesioni/patologie? Uno studio recentemente pubblicato su la "Revista Internacional de Medicina y Ciencias de la actividad fisica y el deporte" ha evidenziato, su circa 600 partecipanti di diversa età, 515 infortuni su un arco temporale di circa 1000 ore di gioco. Circa il 42% degli infortuni riguarda gli arti inferiori, ma i dati più interessanti sono due:

1) Le lesioni o gli infortuni crescevano in maniera importante con l'aumentare dell'età e del BMI (Body Mass Index).

2) Gli infortuni maggiormente riconosciuti erano all'articolazione del gomito con il verificarsi di un epicondilite laterale e al tratto cervicale.

L'epicondilite laterale, meglio conosciuta come gomito del tennista (ma in questi ultimi anni è stato coniato anche il termine "gomito del padelista"), non è nient'altro che una risposta infiammatoria a un uso eccessivo del gruppo muscolare estensore inserito a livello dell'epicondilo laterale dell'omero, gruppo muscolare molto usato in tanti colpi del padel stesso. Questa infiammazione può irradiarsi fino al gruppo degli estensori dell'avambraccio o fino al muscolo brachioradiale. 

Come può intervenire l'osteopatia negli infortuni del Padel? 

Dopo un attenta valutazione, le aree che possono provocare questa problematica e quindi le aree d'intervento più frequenti sono: il rachide dorsale omolaterale, le coste, la testa del radio e l'articolazione omero-ulnare. Infatti il trattamento osteopatico diretto verso il rachide dorsale superiore e controstrain per le coste, riduce la tensione muscolare dell'avambraccio così come la dolenzia dell'epicondilo laterale. In alcuni casi di dolore riferito all'epicondilo, un trattamento diretto all'ulna o alla testa del radio può risolvere completamente i sintomi del paziente. Se invece si dovesse trattare di una vera epicondilite è sempre meglio una visita specialista (Ortopedico, Fisiatra, ecc..).

Da non sottovalutare il dolore riferito all'estremita inferiore del rachide cervicale, il quale è soggetto ripetutamente ad una azione di grande sforzo per la meccanica relativa alle azioni di gioco proprie del padel. Cosi in questa regione possiamo creare una disfunzine somatica o una riduzione di mobilità con conseguente infiammazione del tratto omolaterale al quale si tiene la racchetta da padel. l'intervento dell'osteopata sul tratto C7-D1-K1 può migliorare la mobilità articolare e conseguentemente agli input dati attraverso trattamenti come le HVLA (High Velocity Low Aplitude) può ridurre la sintomatologia algica, cioè migliorare la sensazione dolorifica.

Sindrome del canale di Guyon

Un problema poco conosciuto ma che rappresenta circa il 18% degli infortuni nel mondo del padel è la C.D. Sindrome del canale di Guyon. Il c.d. canale di Guyon può essere descritto come una struttura a sezione ad angolo diedro, quasi triangolare, con il pavimento costituito dai flessori profondi delle dita e da un foglietto del legamento trasverso del carpo, il tetto formato da uno sdoppiamento del legamento trasverso del carpo, fuso con le inserzioni tendinee del flessore ulnare del carpo al pisiforme e dal legamento pisouncinato, una parete laterale costituita dall’uncino dell’uncinato e dalle sue inserzioni al legamento trasverso del carpo ed, infine, una parete mediale costituita dal pisiforme e dalle inserzioni del legamento pisouncinato al pisiforme stesso.

La causa più frequente di compressione è rappresentata dalle cisti sinoviali spesso post-traumatiche (fratture del polso, pisiforme, uncinato) e microtraumatici (hipothenar hamer syndrome). Altre cause possono essere: neoformazioni (spesso gangliari), anomalie muscolari, trombosi dell’arteria ulnare, edema conseguente a traumi ed ustioni. Recentemente è stata introdotta una nuova causa con la dizione di sclerosi idiopatica del tetto del canale di Guyon.

Dal punto di vista clinico, la sintomatologia prevalente è un dolore al polso con irradiazione a lato palmare dal quarto e quinto dito con associazione di deficit sensitivi e motori. I disturbi sensitivi comprendono ipoestesie o parestesie sul territorio dell’ulnare alle dita. 

Nelle forme più avanzate si riscontra anche anestesia sul quarto e quinto dito. I disturbi motori sono rappresentati dalla diminuzione di forza della mano, segno di Froment positivo (test per valutare la paralisi del nervo ulnare), segno di Tinel (test di provocazione semeiologica che mette in evidenza una irritazione nervosa periferica). 

Nelle forme gravi e avanzate si può anche arrivare alla paralisi con atrofia della regione ipotenare, della prima commissura e degli spazi interossei dorsali.

In base alla zona di compressione del nervo ulnare si potranno avere tre diversi quadri clinici:

  1. Zona 1: ispessimento della parte iniziale del canale di Guyon con compressione sia dei rami terminali nervosi che motori con conseguente deficit motorio e sensitivo combinato;
  2. Zona 2: deficit solo motorio;
  3. Zona 3: deficit solo sensitivo.

Da queste zone derivano sei quadri clinici con sintomatologia:

  1. Solo sensitiva;
  2. Solo motoria, a carico di tutti i muscoli intrinseci innervati dall’ulnare;
  3. Solo motoria, con risparmio dei muscoli ipothenari;
  4. Solo motoria, con risparmio dell’abduttore del quinto se tale ramo origina prima dell’arco aponeurotico delle inserzioni dell’abduttore del quinto e del flessore breve;
  5. Sensitivo-motoria, con interessamento di tutti gli intrinseci;
  6. Sensitivo-motoria, con risparmio dei muscoli ipothenari.

Come prevenire gli infortuni nel Padel? 

Sicuramente un corpo ben allenato con un ROM (Range of Motion) articolare ampio ha una bassa probabilità di insorgenza dei problemi sopracitati, come un buon riscaldamento muscolare pre-partita può evitare spiacevoli dolori post-partita e che durano nel tempo. L'Osteopatia è uno strumento molto efficace anche come prevenzione, in quanto, un corpo che riesce a lavorare bene ai vari livelli muscolo-scheletrici diminuisce notevolmente l'eventualità di un insorgenza di epicondilite, di una sindrome del canale di Guyon o di una fastidiosa cervico-brachialgia.