Cervicalgia: i migliori esercizi per eliminare il dolore
Può colpire ogni fascia di età, inclusi bambini ed adolescenti
La Cervicalgia rappresenta un dolore che colpisce la regione cervicale in modo episodico durante la vita di ogni soggetto, caratterizzato da periodiche remissioni e livelli variabili di recupero funzionale. Può colpire ogni fascia di età, inclusi bambini ed adolescenti. La prevalenza mensile varia dal 15.4% al 45.3% in età adulta e dal 4.5% all’8.5% in età evolutiva. La prevalenza annuale varia dal 12.1% al 71.5% nella popolazione generale e dal 27.1% al 47.8% tra i lavoratori. La cervicalgia persistente e ad alta disabilità presenta una prevalenza che varia dall’1.7% all’11.5% nella popolazione generale. L’eziologia è multifattoriale e dipende da fattori non modificabili (età, sesso, familiarità, condizioni generali di salute, pregressi esiti traumatici) e da fattori modificabili (posturali, comportamentali, psico-sociali). Gli stessi fattori di rischio possono assumere anche una valenza prognostica, favorendo o ritardando le recidive dolorose. La percezione dolorosa dipende dall’elicitazione nocicettiva delle principali strutture innervate e presenti nella regione cervicale, come i muscoli, i legamenti, le articolazioni zigapofisarie e le radici nervose. Nella maggioranza dei casi, il meccanismo eziologico non è evidenziabile e si tende ad attribuire all’insorgenza del dolore un’origine disfunzionale (cervicalgia “aspecifica” o “comune”), in cui coesistono componenti infiammatorie, muscolari, meccaniche, posturali e neurologiche. Fattori psico-sociali sono frequentemente riscontrati nei soggetti con dolore persistente e giudicati responsabili di una riduzione della soglia dolorosa. Alla luce della contemporanea concettualizzazione del dolore cervicale, è raccomandato tenere in considerazione l’unitarietà bio-psico-sociale del soggetto con cervicalgia, considerando oltre agli aspetti clinici (severità e durata) anche le dimensioni personali, culturali e sociali (ambientali) nonché l’impatto indotto dal problema in termini di limitazione delle attività e della partecipazione.
L'importanza della Lordosi Cervicale
Per imparare a usare correttamente la colonna vertebrale occorre prima conoscerla bene. La colonna vertebrale, detta anche rachide, costituisce per noi un bene prezioso e insostituibile. È importante conoscerla bene perché è forte ma al tempo stesso fragile e dall'uso che se ne fa dipende il suon buon funzionamento e il nostro benessere. Essa è formata da piccole ossa, chiamate vertebre, che costituiscono una robusta colonna centrale. Vista Posteriormente la colonna è dritta, mentre vista di profilo presenta quattro curve: curva sacrale, lordosi lombare, cifosi dorale, lordosi cervicale. La presenza delle curve rachidee aumenta la resistenza della colonna alle sollecitazioni di compressione assiale. Le curve fisiologiche sono benefiche per la colonna vertebrale, le conferiscono una maggiore capacità di ammortizzare le pressioni e sollecitazioni. È normale avere un certo grado di lordosi e cifosi, non è normale che aumentino (iper lordosi e Ipercifosi), ma non è positivo neppure che si riducano. La posizione in cui la colonna conserva le sue curve fisiologiche viene definita anche posizione neutra perché costituisce la posizione intermedia di equilibrio tra la flessione e l'estensione. Per comprendere qual'è il meccanismo che provoca dolore dobbiamo portare ancora l'attenzione sulle curve fisiologiche della colonna vertebrale. A livello cervicale si ha una lordosi, cioè una curva a concavità posteriore. Quando si ha la giusta lordosi il capo è equilibrio e la pressione si distribuisce in modo uniforme. In questo modo la colonna vertebrale è più solida, capace di sopportare, senza problemi, pressioni anche elevate. È la posizione che coincide con l'orizzontalità dello sguardo. L'alterazione della lordosi rende la colonna più instabile, meno resistente, meno capace di sopportare pressioni e, di conseguenza, con il tempo, ciò provoca cervicalgia e usura delle strutture vertebrali.
Le 3 sindromi a livello Cervicale
Le sindromi di gran parte dei pazienti che soffrono di cervicalgia si classificano in 3 gruppi:
- Sindrome Posturale, interessa soprattutto i giovani che hanno le strutture del rachide intatte: essi avvertono dolore solo quando mantengono a lungo posizioni scorrette ed è sufficiente cambiare posizione per eliminarlo. Nella sindrome posturale non vi è alcuna deformità né riduzione di mobilità articolare a livello del rachide. Per i soggetti che presentano tale sindrome sono fondamentali esercizi di ginnastica posturale.
- Sindrome da Derangement ( spostamento del nucleo polposo), essa interessa soprattutto i soggetti di età compresa tra i 12 e 55 anni. Il dolore vertebrale che, nelle sindromi posturale e da disfunzione è sempre intermittente, anche i presenza di derangement può essere intermittente ma talvolta è costante: l'azione compressiva di una protrusione o ernia discale può provocare un dolore costante che si attenua solo quando si riduce il derangemente. Ne consegue se un paziente soffre di dolore meccanico costante è probabile la presenza di un derengement. Altra caratteristica di questa sindrome è che i sintomi peggiorano nelle posture e nei movimenti che aumentano lo spostamento e migliorano in quelli che lo riducono. Di conseguenza il trattamento consiste nell'eseguire il movimento che si riduce e centralizza il dolore e nell'evitare le posture e di movimenti che lo periferalizzano, fino a consolidare la riduzione del derangement.
- Sindrome da Disfunzione, è tipica dei soggetti di età superiore ai 30 anni che conducono vita sedentaria e mantengono a lungo posture scorrette. È caratterizzata da una riduzione della mobilità articolare del rachide in uno o più movimenti. La rigidità può essere la conseguenza della guarigione che segue un derangement, un trauma o spesso, è la conseguenza di un accorciamento adattativo nel corso degli anni. Il termine disfunzione esprime l'incapacità del rachide cervicale di raggiungere la completa escursione in uno o più dei suoi movimenti: flessione, estensione, rotazione e flessione laterale. Il soggetto prende coscienza della sua rigidità nei movimenti e nelle posture che richiedono la funzionalità sul collo, come per esempio, nel ruotare il capo durante la guida per eseguire la retromarcia e quando si dorme in posizione prona. Il dolore che si presenta raggiungendo la massima escursione di movimento è dovuto all'azione mobilizzante, cioè è dovuto al fatto che il rachide rigido subisce un'azione che cerca di portarlo al di là delle sue limitazioni: è, pertanto, un dolore che cessa al termine dell'azione di sbloccaggio. In questo caso è utile ripetere con costanza gli esercizi di mobilizzazione, anche se provocano dolore, perché in tal caso si tratta di un dolore positivo, utile e che cessa al termine dell'azione di sbloccaggio o pochi minuti dopo.
Sintomi Disturbi Cervicale
Possiamo individuare una serie di sintomi che ci dicono i nostri muscoli e le nostre vertebre non stanno lavorando in maniera ottimale. I sintomi che possono ricordarci di aver bisogno di una "revisione muscolare" a livello delle spalle e del collo, sono i classici sintomi del disturbo cervicale come ad esempio:
- Dolore cervicale;
- Rigidità nei movimenti del collo;
- Dolore nella regione delle scapole e del collo;
- Rigidità nei movimenti delle braccia.
Quando è particolarmente sollecitato il tratto cervicale , si sommano un altra serie di fattori, come:
- Mal di testa, Cefalea tensiva;
- Sensazione di vertigine o sbandaento;
- Difficoltà di concentrazione;
- Pesantezza nella testa;
- Sensazione di tensione diffusa;
- Nausea;
Il disturbo Cervicale non è causato solo da problemi relativi alla "meccanica" o alla postura in generale. Il tratto cervicale ha molti collegamenti con vari apparati, ed è per questo che spesso è difficile capire quando davvero si tratti di un disturbo cervicale o altro. Infatti, il tratto cervicale è quello più in assoluto in collegamento con lo Stress Emotivo, come quando si è in ansia o sotto stress, i muscoli si irrigidiscono, e quelli cervicali sono i primi a farlo.
Esercizi Utili per chi soffre di Cervicalgia
- Esercizi di Educazione Posturale, prima di apprendere un buon controllo posturale del rachide cervicale è indispensabile saper controllare il bacino perché dalla sua posizione dipende l'equilibrio di tutto il rachide. Pertanto prima di eseguire gli esercizi specifici per il rachide cervicale occorre eseguire gli esercizi di antero-retroversione del bacino in posizione supina, quadrupedica e seduta (esercizio orizzontalità dello Sguardo).
- Esercizi di Mobilizzazione in Estensione, gli esercizi di mobilizzazione del rachide cervicale in estensione possono essere utilizzati per due obiettivi:
- Quello di migliorare o di mantenere la mobilità del rachide cervicale;
- Quello di realizzare movimenti di compenso che riequilibrino le strutture del rachide dei soggetti che sollecitano il rachide cervicale in flessione come avviene nelle attività lavorative e sportive in cui si sta a lungo in posizione seduta, o stazione eretta con il capo in flessione. Questi esercizi di mobilizzazione sono utili per i soggetti che: Soffrono di cervicalgia stando con il capo chino in avanti (sindrome posturale); soffrono di cervicobracalgia da protrusione o ernia discale; presentano una riduzione della mobilità in estensione; presentano una riduzione o rettificazione della lordosi cervicale
- Esercizi di mobilizzazione in Flessione, vengono eseguiti per ridurre la lordosi cervicale, per dare sollievo alle faccette articolari posteriore e per allungare i muscoli estensori del rachide cervicale. Sono particolarmente utili per coloro che: lavorano in posizioni che accentuano la lordosi cervicale; presentano un aumento della lordosi cervicale (iperlordosi); presentano una sindrome da disfunzione della flessione; presentano stenosi del canale spinale a livello cervicale.
- Esercizi per decomprimere i dischi, come esercizi di autoallungamento.
- Esercizi di stabilizzazione, per proteggere la colonna cervicale e preparala a sostenere sollecitazioni che riceve nella pratica lavorativa e sportiva è importante che i muscoli del collo abbiano un sufficiente grado di trofismo. Le contrazioni isometriche costituiscono un modo efficace per tonificare i muscoli che servono da supporto per la colonna vertebrale
Conclusioni
Per i disturbi del tratto cervicale vengono fatte naturalmente mille e più proposte, dalle più svariate categorie di professionisti. Il mio consiglio è quello di avere un approccio molto semplice,
- Individuare la causa
- Eseguire una buona rieducazione posturale e rieducazione dei muscoli cercivali;
- Un buon piano di efficacia dello stato di forma globale;
- Massoterapia per migliorare lo stress emotivo;
Tutto Qua!!!!
Alessio Guaglianone, formatore Postura e Benessere
Postura e Benessere | Accademia Alta Formazione