Perché l'ansia e gli stress emotivi possono provocare mal di schiena?

Perché l'ansia e gli stress emotivi possono provocare mal di schiena?

Quando siamo in ansia, i muscoli in tensione provocano un aumento del 50% della pressione intradiscale

L'ansia, la tensione eccessiva e protratta, gli stress ripetuti, l'insoddisfazione della propria vita, la preoccupazione, lo scoraggiamento, la stanchezza, l'esaurimento sono fattori di rischio importanti che possono provocare l'insorgenza di lombalgia o cervicalgia. Infatti, si osservano spesso soggetti che, pure avendo una colonna vertebrale perfetta, pur presentando radiografie senza alcuna alterazione, in condizioni di ansia soffrono intensamente di mal di schiena e dolori cervicali. Quotidianamente abbiamo motivi per essere in ansia e ci troviamo in situazioni che provocano preoccupazione o tensione. Di conseguenza, dobbiamo imparare ad affrontare gli eventi stressanti senza farci danneggiare.

Come si manifesta l'ansia?

L'ansia è una condizione psicologica caratterizzata da uno stato di preoccupazione, tensione e apprensione eccessiva che può manifestarsi in varie forme, come attacchi di panico, fobie, ansia sociale o disturbo d'ansia generalizzato. A livello fisico, l'ansia può portare a sintomi fisici come palpiti, sudorazione, tremori, problemi gastrointestinali e difficoltà respiratorie. Questi sintomi possono essere molto limitanti e influire negativamente sulla qualità della vita di una persona. Le cause dell'ansia possono essere molteplici e complesse. Fattori come il patrimonio genetico, l'ambiente familiare, lo stress cronico, traumi passati e predisposizione neurobiologica possono contribuire al suo sviluppo. Grazie agli studi in campo posturologico, è emerso che l'ansia può anche essere influenzata dalla postura corporea. La postura è il risultato di un complesso equilibrio tra il sistema nervoso centrale, il sistema muscolo-scheletrico e il sistema visivo. Un'alterazione di tale equilibrio può avere un impatto significativo sul benessere psicofisico. Ad esempio, una postura scorretta, come una spalla più alta dell'altra o una curvatura della colonna vertebrale accentuata, può influire negativamente sull'equilibrio neurotattile del corpo. Questo può causare uno stato di allerta continuo nel sistema nervoso centrale, innescando una risposta di ansia. È importante sottolineare che il trattamento dell'ansia non può prescindere da una valutazione medica completa e da un supporto psicologico adeguato. Tuttavia, l'approccio posturologico può rappresentare un valido complemento per il benessere complessivo del paziente.

L'ansia può manifestasi con numerosi sintomi da ansi:

Perché l'ansia e gli stress emotivi possono provocare mal di schiena?

Quando siamo in ansia, i muscoli in tensione provocano un aumento del 50% della pressione intradiscale. Quando si resta in tensione si può instaurare un circolo chiuso per cui la contrazione muscolare prolungata provoca dolore che può determinare un processo infiammatorio. Tensione significa contrazione muscolare: durante la contrazione si ha una costrizione dei vasi sanguigni con riduzione della circolazione a livello dei capillari. Normalmente ogni fase di contrazione muscolare è seguita da una fase di rilasciamento durante la quale il sangue circola meglio: apporta nuovo ossigeno e rimuove le scorie. La successione contrazione - decontrazione garantisce una buona attività muscolare: non c'è dolore né si avverte la fatica. Al contrario, nei soggetti che restano a lungo in situazioni di ansia e tensione, il protrarsi della contrazione muscolare, non seguita dalla giusta pausa di decontrazione, riduce la circolazione, impedisce il giusto apporto di ossigeno ed un'efficace rimozione delle scorie. Si ostacola il flusso sanguigno proprio quando ce n'è più bisogno. Ne consegue uno stato infiammatorio che produce dolore e il dolore si aggrava ulteriormente. Naturalmente, se si resta in questa situazione per un breve periodo di tempo, non ne scaturiscono conseguenze negative: una volta eliminata l'ansia tutte le funzioni dell'organismo si normalizzano. Al contrario, questo circolo vizioso protratto a lungo può determinare oltre che un mal di schiena persistente anche una graduale compromissione funzionale delle strutture del rachide: retrazioni muscolari, rigidità articolare, usura precoce, discopatia e artrosi.

Come controllare l'ansia e la tensione?

Quando una persona accumula tensione e diventa nervoso, per farlo rilassare non basta dirgli "rilassati!", "rilassati!". C'è il rischio di farlo innervosire di più: occorre, invece, metterlo in condizioni di rilassarsi. Per rilassarci dobbiamo prima soddisfare la nostra esigenza di movimento: è più facile rilassare i muscoli dopo averli contratti. Le attività motorie affaticano in modo sano e controllato, soddisfano la nostra esigenza di movimento e sono in grado di equilibrare gli stress negativi che subiamo durante la giornata. Per questo motivo le attività motorie e gli esercizi di ginnastica costituiscono un completamento indispensabile alle tecniche di rilassamento. Per controllare l'ansia e la tensione bastano pochi esercizi, semplici, di rilassamento. Eseguendoli con regolarità è possibile raggiungere la capacità di autogestire l'ansia e la tensione perché agiscono direttamente su di esse. Per imparare le tecniche di rilassamento è fondamentale iniziare con gli esercizi di controllo del respiro. Infatti, la prima modificazione che avviene in noi quando siamo in ansia è a livello del respiro: esso diventa breve, superficiale e affannoso. Attraverso il controllo del respiro è possibile ridurre l'ansia, la tensione e le loro conseguenze negative.