La postura e le arti marziali

La postura e le arti marziali

Una corretta impostazione posturale influenza la pratica della disciplina stessa

È interessante discutere sul mondo delle arti marziali e su come queste forniscano al praticante una impostazione posturale diversa rispetto alle altre tipologie di sport e diversa da chi invece sport non ne pratica.

Personalmente apprezzo e rispetto tutte le varie branche presenti nel grande mondo del combattimento e sono consapevole di quanto, ognuna di esse, sia dotata di grandi peculiarità che le distingue dalle altre e che le rende speciali, tutte, insieme. Non è nemmeno mio volere quello di screditare altre discipline sportive, dato che, da sportivo, amo tutto lo sport in generale ed ho praticato molte tipologie di sport, sia individuale che di squadra.

Il mondo della postura può apparire come un mondo in continua evoluzione, ed è abbastanza semplice incorrere in errori di comprensione, dato anche l’elevato numero di testi che sono presenti nel mercato. La definizione classica di postura con la quale da sempre abbiamo dovuto relazionarci è “posizione assunta dalle varie parti del corpo le une rispetto alle altre e rispetto all’ambiente circostante”. Ciò che si osserva è il frutto di una complessa rete di interazioni e la definizione classica ha l’aria di definire una conseguenza di ciò che avviene tra l’interno e l’esterno di un biosistema, ma non dice come o cosa sia successo a tale biosistema per arrivare ad assumere quelle posizioni. La postura rappresenta il nostro personale e originale modo di reagire con il corpo all’ambiente che ci circonda e non è altro che la posizione che il corpo assume nella stazione eretta, seduta, distesa, adattandosi ed opponendosi all’azione della forza di gravità che lo schiaccia verso il suolo.

Tutti i migliori specialisti del settore ortopedico e riabilitativo sono giunti alla conclusione che le cause delle principali patologie muscolo-scheletriche in generale e quelle della colonna in particolare derivano dalle cattive posture e dall’uso scorretto del corpo. Purtroppo lo stile di vita attuale impone di passare parte della nostra giornata seduti o in posizioni che solleticano negativamente le nostre strutture osteo-muscolari, danneggiandole.

Ci sono milioni di praticanti di arti marziali in tutto il mondo. Attraverso la disciplina che queste arti impongono, uomini, donne e bambini di tutte le età si impegnano attivamente nell’apprendere come migliorare consapevolezza, salute, forma fisica, sicurezza e capacità di autodifesa. Chiunque si dedichi alle arti marziali comprende immediatamente come l’aggressività e la brutalità non fanno parte di questa disciplina.

Analizzando brevemente la frase detta dal mitico Bruce Lee durante una intervista “Be water my friends” si comprende immediatamente il principio cardine delle arti marziali e del Kung Fu nello specifico, ovvero la cedevolezza del movimento. Contrastare l’attacco di un avversario utilizzando la propria forza potrebbe funzionare soltanto contro avversari di forza pari o inferiore alla nostra. Per vincere avversari più forti di noi serve, invece, cedere al movimento. Allenare i principi del Kung Fu spesso significa “disimparare” qualcosa che, erroneamente, abbiamo imparato negli anni, addestrando il nostro corpo a comportarsi in un modo che, nonostante all’inizio possa sembrare insolito, se osservato attentamente è logico ed astuto.

L’utilizzo di posizioni naturali evita l’esercitarsi di pressioni estreme sulle articolazioni e questo stile risulta, quindi, preventivo e correttivo sul piano osteo-muscolare. La pratica del Kung Fu permette di assumere posture naturali, aiuta a prendere coscienza delle cattive abitudini, ad eliminare le tensioni superflue e a recuperare il normale equilibrio del tono muscolare. Da una corretta postura dipendono, inoltre, anche il buon funzionamento dell'apparato respiratorio e circolatorio

La cura della schiena inizia con l’assunzione di una buona postura quando si sta seduti, in piedi o si lavora. Buone condizioni muscolari hanno un ruolo fondamentale, in quanto una postura sbagliata spesso provoca debolezza muscolare. È importante mantenere forza muscolare sia dei muscoli addominali sia di quelli profondi che agiscono direttamente sulla colonna vertebrale. L’esercizio fisico è utile per la prevenzione dei problemi alla schiena, correggendo la postura errata e rafforzando i muscoli di sostegno.

Acquisire un buon controllo posturale può aiutare a praticare con migliori risultati e minori eventuali traumi qualsiasi disciplina sportiva.

La postura influenza molto la pratica delle arti marziali

Una pratica sbagliata, con il trascorrere del tempo e l’invecchiamento fisiologico del corpo, porta a problemi osseo-muscolari e, di conseguenza, l’inevitabile fine della pratica dell’arte marziale stessa. Un buon praticante di arti marziali si riconosce anche dalla qualità della sua postura.

Una corretta postura permette un aumento della velocità dei passi, specialmente quando si comprende la vera natura del camminare, che spesso consiste nel cadere in avanti e riprendersi in maniera controllata.

Il risultato di una postura non corretta è, purtroppo, evidente nei dolori muscolari e articolari che ne derivano con il passare del tempo e quando i sintomi si rendono evidenti il pensiero corre immediatamente al concetto di postura e ai suggerimenti che ci sono stati inevitabilmente dati. È, quindi, evidente quanto sia necessario imparare a mantenere e lavorare con una postura definita “naturale”.

L’esecuzione delle tecniche deve essere vista fondamentalmente come postura corretta del corpo. Non è molto importante eseguire con efficacia, meno ancora con forza o con velocità anzi, l’uso della forza e della velocità spesso serve a nascondere gli errori. La postura è un principio e una condizione importante da comprendere e da realizzare, prima ancora delle tecniche specifiche.

Chi si dedica con costanza alla pratica di un’arte marziale riceverà una impostazione posturale che lo segnerà in tutta la sua vita. Non si tratta di semplici posture o atteggiamenti che il soggetto adotta durante l’ora di allenamento ma si tratta di modificazioni dello schema corporeo, di maggiori consapevolezze che il soggetto avrà riguardo il proprio corpo in relazione allo spazio e all’ambiente attorno ad esso.