Distorsione della caviglia

Distorsione della caviglia

L'importanza di un approccio multidisciplinare

Le distorsioni della caviglia sono molto comuni, sia nello sport sia nella vita di tutti i giorni. Circa l'80% di tutte le distorsioni avviene in supinazione cioè con azione in rotazione verso l'esterno del piede. Quando si verifica questo meccanismo, il peso del corpo va a gravare sulle struttura articolare e periarticolari. In particolare sono tre i legamenti che stabilizzano lateralmente la caviglia: 

La mancata diagnosi, e di conseguenza la mancata riabilitazione e rieducazione motoria, aumentala percentuale di recidiva e prolunga i processi riabilitativi. Ma non solo, in quanto un ripetersi dell'evento distorsivo nel corso di un lasso temporale (mesi o anni) può portare alla c.d. Instabilità cronica di caviglia che aumenta in maniera esponenziale il tempo per una corretta guarigione/riabilitazione dell' articolazione tibio-tarsica. Il miglior intervento rimane sempre quello di un approccio multidisciplinare della fisioterapia, della chinesiologia e dell'osteopatia.

Intervento Osteopatico nelle Distorsioni

Per quanto riguarda la parte di pertinenza osteopatica, dopo una prima fase di riabilitazione fisioterapica, concerne nell'eseguire delle manovre su quei distretti che vengono coinvolti nella distorsione. Nello specifico parliamo: 

  1. Eversione del calcagno 
  2. Scivolamento plantare dell'osso navicolare e dell'osso cuboide 
  3. Scivolamento posterolaterale dell'astragalo
  4. Rotazione esterna della tibia destra
  5. Scivolamento anteromediale del plateau tibiale 
  6. Rotazione interna del femore
  7. Posteriorità dell'innominato 
  8. Disfunzione lombo-sacrali

Si è dimostrato che grazie all'intervento delle manipolazioni osteopatiche si riduce sensibilmente il tempo di ritorno all'attività sportiva o più semplicemente il ritorno alla normalità e minor casi di recidive.

Classificazione delle Distorsioni

Generalmente per distorsione si intende una perdita momentanea e non completa dei rapporti articolari tra due segmenti ossei. In base alla quantità di fibre danneggiate avremo tre diversi tipi di grado di lesione:

Protocollo Rieducativo Distorsione

Il protocollo rieducativo dopo una distorsione è simile a quello della maggior parte degli altri traumi podalici e cioè ripristinare le funzioni propriocettive per un’adeguata funzionalità statico/dinamica. Tale funzione è alterata sia dal trauma stesso ma anche dalla cosiddetta difesa antalgica, dovuto ad uno stimolo nocicettivo. Esse portano ad un alterato schema corporeo che innescano una serie di automatismi alterati rispetto alla normale fisiologia umana. Nella maggior parte dei protocolli riabilitativi si inizia rieducando il sistema nervoso centrale che presenta una diminuzione o alterazione dei segnali afferenti. Inoltre, è importante rieducare entrambi gli arti e non solo quello infortunato, in quanto fisiologicamente l’appoggio è simmetrico e bipodalico. Uno strumento importante in questo senso è la tavola di Freeman, o tavola propriocettiva. L’utilizzo di tale strumento, nella fase iniziale, è finalizzato a non far entrare in gioco il sistema nervoso centrale attraverso l'afferenza della visione: colui, infatti, che vi si sottopone è tenuto a mantenere gli occhi chiusi. Tale stimolo (carico) sollecita i legamenti della caviglia e la capsula, ma anche tutti i legamenti stabilizzatori intrinseci dell’articolazione. Successivamente il lavoro verterà ad esercizi contro resistenza, che possono essere effettuate sia con la tavola di Freeman sia senza. Questo lavoro è importante per sottoporre il piede alle normali sollecitazioni dinamiche a cui era abituato prima del trauma. Attuare la cosiddetta integrazione in statica con la ripartizione dei carichi e il reintegro del fisiologico baricentro (teoricamente il punto in cui un corpo potrebbe essere sospeso rimanendo in perfetto equilibrio in qualunque posizione).Successivamente alla fase statica si passerà a quella dinamica nella quale l’arto inferiore dovrà ricercare la sua corretta funzione nella deambulazione. Trattasi di una fase molto importante specialmente negli sportivi per evitare il rischio di ricadere nuovamente nella stessa problematica

Test di Ottawa

Un grande alleato nel diagnosticare la gravità della distorsione è il test di Ottawa, un insieme di test definito come le Ottawa Ankle Rules. È un test che viene effettuato dopo l'evento traumatico da distorsione. Grazie adesso si può escludere o confermare, con una sensibilità del quasi 100%e con una specificità intorno al 39%, la frattura della caviglia. Questo test si effettua tramite la palpazione dei componenti ossei dell'articolazione, in maniera più specifica il test è positivo se il paziente riferisce: dolore nei 6 centimetri distali nella parte posteriore della tibia e del perone, dolore alla palpazione del quinto metatarso e dell'osso navicolare e infine se il paziente è impossibilitato a fare più di quattro passi. Perché è importante questo test? Può diminuire il bisogno di radiografie fino al 45%,diminuendo cosi in maniera radicale sul Sistema Sanitario Nazionale.