Resilienza:cosa significa
Tipi di resilienza e uso del termine attuale

Il termine resilienza è utilizzato in riferimento a un concetto piuttosto ampio ed è ormai diventato di uso comune. Si può parlare di resilienza in svariati ambito, dall’ingegneria alla metallurgia, in riferimento alla capacità di alcuni materiali di resistere agli urti senza rompersi; nel campo informatico, in riferimento ai sistemi peculiari del settore che riescono a funzionare nonostante le anomalie; in biologia, in riferimento agli organismi che sono in grado di autoripararsi in seguito ad un danno e in ambito psicologico, in riferimento alla capacità di resistere e riorganizzare la propria vita in seguito ad un fatto negativo. Il termine deriva dal latino “resiliens” che non significa altro che rimbalzare, saltare indietro, ritornare di colpo.
Approfondiamo subito questo interessante tema!
Che cos’è la resilienza?
Uno degli ambiti più interessanti da cui iniziare l’analisi del termine “resilienza” è senza dubbio quello psicologico. Le resilienza, infatti, non è altro che la capacità degli individui di adattarsi in modo positivo alle condizioni negative e traumatiche. Non deve essere intesa come una resistenza passiva o un semplice automatismo. E’ resiliente, infatti, colui che ad un evento negativo risponde, seppur inconsapevolmente, con una risposta positiva, di crescita e di ripartenza.
La resilienza psicologica è descritta proprio come la capacità di risolvere un problema stressante e fonte di negatività con un successo, riuscendo così a tornare nello stato precedente al fatto. In poche parole può essere definita come la capacità di affrontare le situazioni e riorganizzare le proprie abitudini e la propria vita dopo fatti negativi e traumatici. Sono quindi resilienti, tutti quegli individui, adulti o bambini, che dimostrano di essere in grado di affrontare un certo tipo di situazioni trovando però la forza per uscirne al meglio. In poche parole la resilienza non è altro che la capacità di affrontare i momenti di stress e di conseguenza il termine è utilizzato per indicare chi risponde in modo elastico anche agli eventi contrari, in modo da trarre da questi degli spunti positivi.
Individuo resiliente: le caratteristiche e i pilastri
Un individuo resiliente non è altro che colui che riesce a distinguere ciò che può da ciò che non può cambiare ed è in grado di modificare il modo con cui si approccia e legge gli eventi. Resiliente è dunque una persona che riesce a guardare gli eventi negativi passati in modo tale da ricavarne lezioni utili per migliorare lo stile di vita attuale e futuro. Grazie a questo riesce ad affrontare in modo diverso le frustrazioni e sa che vale sempre la pena vivere situazioni e momenti da protagonista piuttosto che da spettatore passivo.
Per questo sono stati individuati anche sette pilastri della resilienza:
- Capacità di accettare le cose: consiste nell’accettare il fatto che le cose e certi eventi accadono senza che si possa fare nulla. Cosa si può fare in questi casi? Si possono accettare le cose per come sono e solo queste permette di liberarsi di false aspettative e speranze, così da prepararsi velocemente a vivere nuove situazioni.
- Autoefficacia: non è altro che la convinzione di poter dominare diversi aspetti della propria vita grazie alle proprie forze e credendo molto in sé stessi. Classico esempio è quello di chi, di fronte al verificarsi di un certo tipo di eventi non si focalizza nella mera ricerca di un colpevole, quanto piuttosto nella ricerca di una soluzione.
- Ottimismo: è la capacità di affrontare la vita e le sue circostanze con positività. Certo, vivere ogni momento con ottimismo non vuol dire evitare i problemi, ma è l'atteggiamento ideale che permette di capire che anche in un momento difficile può nascondersi qualcosa di buono e che in futuro le circostanze possono sempre cambiare in positivo.
- Responsabilità individuale: consente alle persone resilienti di rispondere con responsabilità piuttosto che con un atteggiamento passivo o accusatorio. Di conseguenza una persona di questo tipo affronta i problemi cercando di risolverli piuttosto che restare impotente di fronte ad essi.
- Interesse per i rapporti sociali: è senza dubbio un modo di fare necessario per quel che riguarda la salute psichica. Una buona rete di rapporti stabili e solidi, sia per quanto riguarda la sfera familiare che il rapporto con gli amici. E’ proprio nei momenti di difficoltà che il poter contare su persone fidate sarà di grande aiuto, mentre la mancanza di sostegno proprio da parte di chi si sente più caro è una fonte di rischio.
- Ricerca di una soluzione: è fuori di dubbio che gli individui resilienti cercano sempre una soluzione e nella stragrande maggioranza dei casi proseguono fino a quando non riescono a realizzarla. Per tale ragione anche un momento di crisi può essere risolto o essere visto come un’opportunità di crescita.
- Proiezione verso il futuro: una persona resiliente è sicuramente colui che ha degli obiettivi ben chiari per il futuro, così da aumentare la propria motivazione personale. Se ci si concentra sui propri desideri è pensabile che si riesca a raggiungerli perché ci si adopera per realizzarli in tutto e per tutto.
Tipi di resilienza e uso del termine attuale
In base a quanto detto fino ad ora possono essere individuati diversi tipi di resilienza:
- Resilienza istintiva: si manifesta nei primi anni di vita di ogni individuo. Si verifica in quella fase in cui il soggetto riesce a trovare in sé stesso la forza di reagire.
- Resilienza cognitiva: si sviluppa ricorrendo alle capacità intellettive e il soggetto, grazie al ragionamento, capisce come affrontare un problema.
- Resilienza affettiva: si concentra sui valori e sulla socialità, aspetti che conferiscono al soggetto la forza e il coraggio di reagire e ad adattarsi nel tempo.
Ad oggi è evidente che il termine risulta piuttosto inflazionato. La stessa Accademia della Crusca ha sottolineato che negli ultimi anni la parola è divenuta molto popolare. Indipendentemente dal significato principale, il resiliente è ritenuto nient’altro che colui che ha capacità di sopportare e affrontare le sfide di ogni giorno. Il significato attuale più comune quindi si distacca da quello principale e che, come detto, ha come punto di riferimento la proprietà dei materiali di resistere a lungo senza spezzarsi.