Massaggio connettivale: tecniche e benefici
I punti di forza e le controindicazioni del massaggio connettivale

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L’esistenza di tecniche e pratiche in grado di valorizzare enormemente il concetto di benessere psico-fisico di qualunque persona può essere considerata come una vera e propria panacea per affrontare al meglio la propria routine, spesso divisa tra impegni e livelli stress in aumento. A tal proposito, occorre dare il giusto risalto al massaggio connettivale, un trattamento benefico le cui peculiarità rivoluzionano positivamente il proprio organismo proiettandolo verso degli standard di eccellenza assolutamente formidabili. In virtù di ciò, bisogna analizzare gli aspetti chiave di questa tecnica per fornire degli spunti costruttivi da utilizzare per la tutela del proprio essere. D'altronde, vantare una conoscenza ad ampio spettro di questo settore può essere una chiave di volta a dir poco vincente per un futuro ricco di soddisfazioni personali.
Massaggio connettivale: le origini di una tecnica formidabile
Prima di passare in rassegna i punti di forza del massaggio connettivale, è opportuno dare uno sguardo alla sua evoluzione nel corso dei secoli che ha un preciso punto di origine riconducibile all’operato di Elisabeth Dicke, una famosa esperta di ginnastica medica che purtroppo era costretta a letto a causa di gravi problemi circolatori ad una gamba. Al fine di scongiurare l’amputazione dell’arto in questione, la Dicke iniziò a massaggiare i punti della gamba in cui la cute sembrava dura e spessa. Dopo diversi tentativi, la circolazione si riattivò e il dolore che la donna avvertiva sparì completamente. Inoltre, col recupero della corretta temperatura, la guarigione della Dicke fu totale dando, così, delle vere e proprie linee guida per un trattamento semplicemente eccezionale.
Nello specifico, ci fu la dimostrazione chiara e netta dei legami fra disturbi degli organi e determinate alterazioni cutanee. Si scoprì, infatti, che attraverso lo stimolo meccanico esercitato da specifiche manovre e trazioni, su determinate aree della pelle e del tessuto connettivo sottocutaneo, era possibile provocare una reazione nervosa riflessa in grado di eliminare disturbi funzionali alquanto compromettenti riguardanti sia gli organi interni che le strutture dell’apparato locomotore. I riflessi tra pelle e visceri contribuiscono, perciò, al ritorno ad un equilibrio fisico ad hoc riuscendo, nel contempo, ad evitare delle consegue tanto irreversibili quanto drastiche – e il caso Elisabeth Dicke ne è la prova.
Il Massaggio Connettivale: un supporto ad hoc per il tessuto connettivo
La tecnica del massaggio connettivale è caratterizzata da uno scorrimento della cute sul suo supporto, operando, così, una trazione stimolante sul tessuto connettivo sottocutaneo e interstiziale. In virtù di ciò, torna utile comprendere persino quello che è l’atto pratico in sé, anche per dare delle informazioni a chi, magari, vuole cogliere a piene mani (nel vero senso della parola) un occasione per stare bene senza soluzione di continuità.
Innanzitutto, va detto che il massaggio connettivale dovrebbe essere effettuato solo da massaggiatori professionisti e fisioterapisti che conoscono a fondo le tecniche di manipolazione alla base di questo trattamento e che operano in strutture altamente qualificate. A differenza di altri massaggi noti ai più, questa tecnica non si avvale dell’uso di oli o creme specifici. La manipolazione si effettua ricorrendo alle nocche o alle dita, mentre in alcuni casi è previsto l’uso degli avambracci o dei gomiti.
Esistono ben tre tipi di manovre per raggiungere i risultati desiderati in men che non si dica. La manovra cutanea viene svolta con l'uso di indice, medio e anulare, consiste nell'afferrare la pelle con le dita esercitando, quindi, una trazione. La manovra della fascia provoca una sensazione di taglio delle pelle che indica, per l’appunto, l’incisività di questo rimedio. Infine, la manovra di scollamento prevede l'esecuzione di una trazione della pelle utilizzando indice e pollice.
Questo massaggio è anche noto come reflessogeno connettivale proprio perché agisce anche per via riflessa, riequilibrando, attraverso stimolazioni di specifiche zone della cute denominate dermatomeri. Un massaggio tipo può durare dai 50 ai 60 minuti circa, mentre il numero di sedute alle quali sottoporsi dipendono dalla tipologia di disturbo che si accusa e da come si risponde alle manipolazioni previste.
I benefici del massaggio connettivale
L’azione del massaggio connettivale porta un gran numero di benefici sia su punto trattato che sul resto del corpo. Tra questi, ci sono senza ombra di dubbio la riattivazione della circolazione, la decontrazione e il rilassamento dei tessuti, la maggiore mobilità articolare e uno scioglimento delle tensioni muscolari. A ciò, poi, vanno aggiunti altri fattori positivi come il miglioramento della postura e la riduzione dello stress, un parametro nocivo per la prosecuzione di qualsivoglia attività quotidiana. Da notare come lo stimolo esercitato sulla cute agisca per via riflessa sia sulla muscolatura liscia che su quella scheletrica. Quindi sono indotti importanti effetti analgesici e decontratturanti che possono aiutare a superare anche diversi problemi ortopedici o reumatologici.
Effetti collaterali e controindicazioni del massaggio connettivale
Sebbene sia un trattamento specifico per raggiungere una beneaugurante soglia di benessere, il massaggio connettivale può risultare doloroso sia durante che dopo la seduta. Per certi versi, è un effetto atteso in grado di certificare il cambiamento positivo in atto. Qualora, però, ciò sia particolarmente intenso e non dovesse risolversi, è consigliabile consultare un medico il prima possibile.
Dato che questo trattamento votato al benessere prevede una modalità di esecuzione sui generis, si può tranquillamente affermare che non sia una soluzione per qualunque evenienza o per ogni tipologia di individuo. Pertanto, questa forma di massaggio non va praticata su pelle lesa, fratture recenti, ematomi, formazioni di coaguli di sangue, ernie addominali e dopo essersi sottoposti a procedimenti di chemioterapia e radioterapia antitumorale.
In alcuni casi, ricevendo un massaggio connettivale si può riscontrare sudorazione, palpitazioni, profonda sonnolenza o intenso rilassamento. Si tratta di reazioni neurologiche aspettate e legate a reazioni normali del sistema neurovegetativo. Un massaggiatore che utilizza questa tecnica deve necessariamente conoscere i rapporti che intercorrono tra le aree cutanee, l’innervazione e le patologie degli organi interni. In questo modo, pregiudica sul nascere eventuali intoppi dando al paziente di turno la sensazione di avere il pieno controllo della situazione.
Questa prerogativa, unita alle altre elencate sino ad ora, delineano una tipologia di massaggio estremamente poliedrico. Tuttavia, per giungere ad una piena efficacia, occorre prestare attenzione ad ogni singolo dettaglio, poiché tralasciare un aspetto che po’ sembrare ininfluente potrebbe compromettere i risultati ottenuti. Quindi, chi desidera sottoporsi a questa tecnica – o vuole addirittura praticarla – non deve lasciare nulla al caso.