Attività Motoria nella terza età

Attività Motoria nella terza età

Perché fa bene svolgerla

Ippocrate diceva: "Tutte le parti del corpo che svolgono una loro funzione, se utilizzate con moderazione ed esercitate in attività congeniali, diventano di conseguenza sane e ben sviluppate, ed invecchiano con lentezza; ma se inutilizzate e lasciate in ozio, vanno soggette a malattie e accrescimento stentato ed invecchiano più precocemente".

Caratteri generali dell'attività motoria

Fino a circa 20 anni fa, si pensava che l'attività fisica di una persona dovesse ridursi con l'avanzare dell'età. Ora, invece, dopo varie esperienze e studi sui benefici ottenuti dopo una pratica motoria, sono tutti concordi nel ritenere l'attività fisica come il mezzo migliore per rendere possibile una vecchiaia senza sofferenze e disadattamenti psico-fisici; per cui tra la gente si sta cercando una vera e propria mania per la prevenzione dell'involuzione, attraverso l'esercizio fisico. Si stanno, infatti, moltiplicando le persone che si dedicano alle varie maratone, jogging, footing, eccetera. Molti, però, intraprendono tali attività senza alcuna gradualità, senza sapere quali sono le proprie reali possibilità fisiche e funzionali dal momento che hanno abbandonato l'esercizio dell'attività fisica da parecchi anni, per cui invece dei benefici sono possibili danni e conseguenze pericolose. Un programma di attività motoria per anziani deve garantire sicurezza ed efficacia, e per ottenere ciò è fondamentale conoscere le caratteristiche psico-fisiche dell'anziano, gli effetti dell'invecchiamento e gli obiettivi che si intendono raggiungere.

Attività fisica, sport e invecchiamento

Diciamo subito che la vecchiaia non è una malattia e, di conseguenza non va curata. L'invecchiamento è un processo complicato che inizia fin dalla nascita. L'invecchiamento è un processo fisiologico, un evento fisico e psichico condizionato dal tipo di vita, ereditarietà e dall'ambiente. Esso comporta una perdita di ordine funzionale e strutturale a livello delle cellule, dei tessuti e dei sistemi organici. La vecchiaia, globalmente intesa, è quindi caratterizzata da un processo involutivo di tutti gli organi e tessuti; da alterazioni progressive ed inevitabili di ogni attività fisiologica.

La nozione di terza età è alquanto variabile: essa può essere definita, arbitrariamente, come età del pensionamento, identificabile, in altre parole, con i 65 anni per i lavoratori dipendenti per arrivare fino alla perdita della piena autonomia fisica ed intellettuale. Allora perché pensare ad attività motorie per la terza età? Innanzitutto, per lottare contro l'invecchiamento e facilitare così l'indipendenza e l'autonomia dell'individuo, intervenendo anche sulla sua sfera psicologica e sociale, ma anche per ottenere divertimento ed autonomia. La definizione di "anziano" deriva dagli altri, prima ancora che da noi stessi: il confronto, lo sguardo, il giudizio altrui, a volte, fanno paura, perché, se non si è più in grado di rispettare i modelli imposti dalla società e, quindi, di esserne parte attiva, essi costituiscono una minaccia di segregazione e di isolamento. Per questo molte persone tendono ad opporsi al progressivo declino insito nell'età che avanza: un esempio di tale atteggiamento si rinviene nei conteggi laboriosi e frequenti che alcune persone anziane compiono tra loro, nei quali anche un anno d'età in meno può rendere molto significativa la differenza. La vecchiaia è una fase della vita che non sempre, né necessariamente, è legata alla patologia e rappresenta la logica prosecuzione di ciò che si era primi.

Attività motoria nella terza età: obbiettivi fondamentali

La ginnastica dolce dell'anziano deve, prima di tutto, rispettare delle regole ben precise per essere efficace; deve, cioè, rispettare tempi di durata, intensità, dosaggio, essere adeguata all'età, alle possibilità fisiche dei soggetti e soprattutto, affinché non si traduca in danni irreparabili, deve tener conto di tutte le trasformazioni indotte dall'età. In particolare si dovrà tener presente:

Saranno banditi tutti quei movimenti intensi, violenti, rapidi, di forza pura, di resistenza prolungata, di tipo isometrico. L'intensità degli esercizi deve essere tale da non superare i 120 battiti cardiaci, il che equivale a un lavoro pari al 70% della massima potenza aerobica. L'attività motoria deve essere piacevole, gratificante, educativa, antidepressiva, soddisfacente, ludica, accompagnata, quando è possibile, da sottofondi musicali piacevoli. Il lavoro muscolare deve essere svolto progressivamente, con regolarità, senza sforzi eccessivi e possibilmente con un certo ritmo, in quanto il ritmo è assecondante ed allontana la soglia della fatica.

Si cercherà di dare preferenza a movimenti il più naturali possibili evitando un tecnicismo specifico esagerato.

Benefici dell'attività motoria nell'anziano

Tenendo ben presente le caratteristiche psico-fisiche degli anziani in seguito all'invecchiamento, gli obiettivi che si vogliono raggiungere, attraverso la pratica motoria, consistono:


Articolo ad cura del Dr. Alessio Guaglianone, Scienze Motorie, Posturologo, Massoterapista

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