Osteoporosi: Sfrutta il Potere del Movimento per Prevenire e Ridurre il Rischio
Come il Movimento Positivamente Influenza l'Osteoporosi: Impara i Benefici
Per attuare un'efficace azione educativa e preventiva nei confronti dell'osteoporosi si deve agire sui fattori di rischio che favoriscono la riduzione della densità ossea e che possono essere eliminati: scarsa attività fisica, mancanza di esposizione alla luce solare, insufficiente apporto di calcio, alcool, nicotina, abuso di caffeina e di farmaci. La presenza dell'osteoporosi non provoca di per sé alcun dolore.
Definizione dell'osteoporosi
Il termine osteoporosi indica la riduzione della massa e il deterioramento della micro-struttura del tessuto osseo che conducono a una fragilità ossea e a un conseguente aumento del rischio di frattura. La perdita di tessuto osseo avviene in modo nascosto e silenzioso, senza provocare alcun dolore; purtroppo, il primo episodio rivelatore dell'osteoporosi è spesso proprio una frattura, dovuta a una caduta o a un piccolo trauma. Per comprendere meglio il meccanismo che, in presenza di osteoporosi, agevola la frattura, è utile conoscere più da vicino le ossa, la loro struttura e la loro funzione. L'osteoporosi è una patologia scheletrica cronica caratterizzata da una diminuzione della densità ossea e un deterioramento della struttura ossea, rendendo le ossa fragili e soggette a fratture. Colpisce principalmente gli anziani, soprattutto le donne in post-menopausa, ma può verificarsi anche in altre fasce di età e in entrambi i sessi. La prevenzione e il trattamento dell'osteoporosi si basano su un approccio multifattoriale. La gestione del corretto apporto di calcio e vitamina D attraverso una dieta equilibrata è di fondamentale importanza. Inoltre, l'esercizio fisico regolare, che include attività di carico e resistenza, può favorire il mantenimento e la stimolazione della massa ossea. In alcuni casi, la terapia farmacologica può essere consigliata per ridurre il rischio di fratture.
È importante sottolineare che la prevenzione dell'osteoporosi dovrebbe iniziare fin dalla giovane età, con una corretta alimentazione e uno stile di vita attivo. L'adozione di abitudini salutari può contribuire a minimizzare il rischio di sviluppare questa patologia e a mantenere una buona salute ossea nel corso della vita.
In conclusione, l'osteoporosi rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica, con conseguenze fisiche, psicologiche ed economiche. La consapevolezza dell'importanza della prevenzione e del trattamento tempestivo è fondamentale per ridurre l'impatto di questa patologia e promuovere uno stile di vita sano per preservare la salute delle ossa.
Ossa
Le ossa costituiscono l'impalcatura di sostegno del nostro corpo e ne permettono i movimenti. L'osso è costituito da un'impalcatura proteica incrostata e resa rigida da sali di calcio. Nel tessuto osseo sono presenti diversi tipi di cellule, gli osteoblasti, gli osteociti e gli osteoclasti.
- Gli osteoblasti presiedono alla costruzione di sostanza ossea.
- Gli osteociti derivano dagli osteoblasti che, una volta esaurita la loro funzione osteogenetica, restano inclusi nel tessuto mineralizzato e riempiono le lacune ossee costituendo le cellule ossee.
- Gli osteoclasti hanno il compito di riassorbire l'osso.
Perciò, nonostante l'apparente staticità, il tessuto osseo è estremamente attivo e interagisce continuamente con l'ambiente che lo circonda. E' un tessuto vivo, che si rinnova continuamente con un processo di ricambio e rimodellamento che gli permette di far fronte alle diverse esigenza funzionali dell'organismo e di riparare eventuali lesioni.
Evoluzione della massa ossea nel corso della vita
Possiamo distinguere tre fasi:
- La fase di incremento della massa ossea; avviene nei primi vent'anni ed è simile nei due sessi.
- La fase di consolidamento; è caratterizzata da una continua, lenta ascesa fino al raggiungimento del "picco di massa ossea" che avviene circa all'età di 30 anni. Fino a questo punto la differenza tra i due sessi è poco evidente.
- La fase di riduzione; una volta raggiunto il massimo valore di massa ossea, inizia negli anni la riduzione molto differente nei due sessi. Nello donne, infatti, si osserva in corrispondenza della menopausa, una diminuzione più precoce e più marcata.
Questa graduale e continua riduzione della massa ossea legata all'invecchiamento è sufficiente a determinare, soprattutto nelle donne, ma anche negli uomini anziani, una fragilità ossea che li predispone a fratture anche per eventi traumatici. La riduzione della massa ossea che si produce fisiologicamente con il passare degli anni viene definita osteopenia. Il termine osteoporosi si utilizza, invece, quando i valori della massa ossea risultano ridotti in modo più marcato, tanto da provocare frattura anche per traumi minimi.
Nel decennio scorso il numero di fratture negli anziani si è quasi raddoppiato e, secondo le previsioni, il 40% delle donne che hanno superato i 50 anni di età subirà una frattura conseguente alla presenza di osteoporosi. Le sedi più frequenti delle fratture sono il radio, il femore e i corpi vertebrali. Le fratture del radio, l'osso dell'avambraccio, posto sul lato del pollice, sono, normalmente, conseguenza di una caduta in avanti, quando istintivamente si portano le mani avanti per proteggere il corpo dall'impatto con il terreno. Dopo i 60 anni, sempre in conseguenza di cadute, si verificano frequentemente le fratture del femore, dovute alla riduzione della massa ossea, soprattutto a livello del collo del femore. Anche le ossa della colonna vertebrale, in particolare i corpi vertebrali, possono subire fratture in conseguenza dell'osteoporosi.
Cause dell'osteoporosi
Le cause dell'osteoporosi possono essere molteplici. Un fattore determinante è il bilancio tra formazione e riassorbimento osseo, che è sotto il controllo di diversi meccanismi fisiologici. Alterazioni a questi meccanismi, come una diminuzione degli ormoni sessuali (soprattutto estrogeni nelle donne), carenze nutrizionali (come la carenza di calcio e vitamina D), inattività fisica, consumo eccessivo di alcol e fumo di sigaretta, possono influire negativamente sulla densità ossea. La diagnosi dell'osteoporosi si basa principalmente sulla misurazione della densità minerale ossea (DMO), che può essere ottenuta attraverso la densitometria ossea. Questo test è in grado di valutare il rischio di fratture e monitorare l'efficacia del trattamento. Molti sono i fattori che favoriscono l'insorgere dell'osteoporosi: il sesso, la razza caucasica o asiatica, la costituzione magra, i fattori legati alla menopausa e all'invecchiamento, le abitudini alimentari di vita, quali insufficiente apporto dietetico di calcio, scarsa attività fisica, fumo e alcol. I fattori di rischio possono essere distinti in: fattori di rischio che non possono essere evitati; fattori di rischio in parte controllabili; fattori di rischio che possono essere eliminati.
Fattori di rischio che non possono essere evitati
- Età e sesso; sono due i motivi che spigano la maggior diffusione dell'osteoporosi nel sesso femminile: il fatto che le donne possiedano una massa ossea minore rispetto agli uomini e le modificazioni endocrine che, nella menopausa, determinano nelle donne una perdita di massa ossea più precoce e più marcata che negli uomini.
- Razza; l'osteoporosi è più diffusa tra le popolazioni di razza caucasica e orientale; è meno diffusa nelle popolazioni africane.
- Predisposizione familiare; il fatto che i genitori o altri parenti stretti abbiano avuto problemi di osteoporosi può essere un fattore di rischio sia per i caratteri costituzionali, sia per le abitudini ambientali e alimentari.
- Menopausa precoce; naturalmente, se la menopausa sopraggiunge precocemente, prima dei 45 anni, il processo che induce una riduzione della massa ossea è anticipato.
- Assenza prolungata di carico e immobilizzazione forzata; l'osteoporosi viene definita anche malattia da disuso. le malattie che costringono a lungo a letto, i viaggi nello spazio e le immobilizzazioni in apparecchi di contenzione, per esempio per frattura, provocano una riduzione della massa ossea che diventa tanto più marcata quanto più si prolunga l'assenza di carico.
Fattori di rischio controllabili
- Costituzione magra; le donne con ossa piccole e sottili e le donne che presentano una costituzione magra, esile e una carnagione chiara sono più esposte al rischio di fratture rispetto a quelle che hanno una costituzione più robusta. Essere più pesanti espone a un maggior carico per le ossa e può avere effetti positivi sulla massa ossea. Questo non significa che occorre ingrassare per prevenire l'osteoporosi, ma che bisogna evitare il dimagrimento eccessivo e l'anoressia.
- Farmaci; i corticosteroidi usati a lungo come farmaci antinfiammatori, antireumatici e antiallergici possono agevolare, come effetto collaterale, l'insorgenza dell'osteoporosi. E' bene, di conseguenza, che tali farmaci vengano somministrati quando non ci sono altre alternative. Anche i diuretici e i lassativi aumentano l'eliminazione del calcio con le urine e con le feci.
Fattori di rischio che possono essere eliminati
- Scarsa attività fisica; come ricordato precedentemente, le situazioni in cui si è costretti all'assenza prolungata di carico o all'immobilizzazione possono provocare la riduzione della densità ossea. La vita sedentaria produce gli stessi effetti dannosi, seppur meno rapidi e drastici, riducendo gradualmente la massa ossea.
- Mancanza di esposizione alla luce solare; molto spesso l'assenza di attività motoria coincide con l'abitudine a restare costantemente in ambienti chiusi: ne scaturisce un altro fattore di rischio per l'osteoporosi, la mancanza di esposizione alla luce solare, che è fondamentale per la sintesi della vitamina D. Questa vitamina ha un ruolo determinante nella prevenzione dell'osteoporosi, regola il metabolismo del calcio e garantisce adeguate quantità di calcio per una corretta ossificazione.
- Errori dietetici; un insufficiente apporto alimentare di calcio e una carenza di vitamina D favoriscono la riduzione della densità ossea e soprattutto in particolari situazioni come la gravidanza e l'allattamento. Anche il consumo eccessivo di proteine alimentari di proteine animali costituisce un fattore di rischio che può essere controllato.
- Caffeina, nicotina e alcol; la caffeina e la nicotina provocano un aumento della percentuale di calcio nelle urine agevolando l'osteoporosi. Si è visto anche che nelle donne che fumano la menopausa tende a iniziare precocemente, anticipando il rischio di osteoporosi. Anche l'abuso di alcol costituisce un fattore di rischio.
Il Potere del Movimento per Prevenire e Ridurre il Rischio di Osteoporosi
L'osteoporosi viene definita anche malattia da disuso, perché spesso trae origine dall'assenza prolungata di carico e dall'immobilizzazione. Inoltre, l'osso è un tessuto vivo: la sua crescita è stimolata dal movimento e dagli sforzi meccanici. Le ricerche hanno dimostrato che la ripetizione di carichi regolari sulle ossa aumenta significativamente la loro densità, permette di costruire delle riserve di tessuto osseo, di prevenire e ritardare l'inevitabile riduzione della massa ossea dovuta all'invecchiamento. Se ben programmati e dosati, i giusti esercizi possono invertire il processo osteoporotico anche quando già avviato. La miglior prevenzione dell'osteoporosi inizia fin dalla più tenera eta.
- Durante la crescita è necessario aumentare il più possibile il livello di massa ossea con la consuetudine quotidiana a giocare all'aperto nell'infanzia e con la pratica di idonee attività motoria e sportive nell'adolescenza.
- Durante l'età adulta è importante mantenere elevato il livello di massa ossea con un costante esercizio delle capacità fisiche di base.
- Nella terza età la consuetudine al movimento e le capacità fisiche acquisite permettono di continuare le attività motorie e sportive, adattandole alle limitazione imposte dall'età, per attenuare, così, l'inevitabile riduzione della massa ossea.
Numerosissimi studi hanno dimostrato che i valori della massa ossea degli atleti sono più elevati rispetto a quelli dei sedentari. Tale incremento si è manifestato sia per l'influenza diretta dell'irrobustimento muscolare, sia per il miglioramento della capacità aerobica. Si hanno risultati ottimali quando l'attività sportiva, senza esasperati fini agonistici, inizia nell'adolescenza, continua in età adulta e, poi, con le giuste limitazioni e gli idonei adattamenti, si protrae anche nella terza età. Chi, invece, inizia nella terza età è meglio che usi molta prudenza: si sottoponga, prima di iniziare, a una visita medica e poi, una volta raggiunta una buona preparazione atletica e una buona capacità di stabilizzare il rachide, si lasci guidare da un esperto.
Vengono di seguito descritte alcune attività motorie utili per migliorare le capacità aerobiche e per incrementare la massa ossea.
- Passeggiata a passo svelto; è l'attività motoria più semplice che può essere svolta, senza difficoltà, anche dalla maggior parte delle persone anziane. Perché sia efficace, occorre, camminare a passo svelto e prolungarla sufficientemente.
- Salire e scendere le scale; la buona abitudine di salire e scendere le scale costituisce un ottimo esercizio quotidiano per irrobustire i muscoli e per stimolare con il carico l'incremento della massa ossea degli arti inferiori.
- Escursioni in montagna; le escursioni in montagna abbinano i benefici descritti per la passeggiata e il salire e scendere le scale a un allenamento propriocettivo, che stimola l'equilibrio, poiché si cammina su di un terreno irregolare. Naturalmente, occorrono molta prudenza e gradualità ed è necessario rispettare le limitazioni imposte dall'età e dal grado di preparazione.
- Nuoto; stimola validamente l'incremento della massa ossea a livello degli arti superiori, oltre a migliorare la capacità aerobica. Naturalmente, per ottenere questi benefici occorre allenarsi regolarmente e coprire, nuotando, distanza sufficienti.
- Ciclismo; andare in bicicletta costituisce un'attività consigliabile per molti aspetti nella terza età: permette di migliorare la capacità aerobica; è preferito da molte persone anziane che, a causa di coxartrosi, gonartrosi o stenosi spinale, non riescono a fare lunghe passeggiate; stimola positivamente le capacità di equilibrio.
- Ballo; è un attività motoria molto diffusa anche nella terza età: essa è molto utile in presenza di osteopenia. Il ballo ha molti aspetti positivi: se protratto sufficientemente, stimola la capacità aerobica; attraverso il carico costante sugli arti inferiori sollecita positivamente l'incremento della massa ossea; costituisce un'attività divertente e socializzante.
Naturalmente, non esiste sport ideale. La migliore attività sportiva è quella che piace di più e per praticare sport in modo completo significa non limitarsi a sceglierne uno solo: alternando, ad esempio, la pratica del nuoto alle passeggiate a piedi e in bicicletta si ottengono i risultati migliori sia sulla capacità aerobica; si migliora la forza degli arti superiori, degli arti inferiori e l'equilibrio. In questo modo, inoltre, si previene l'usura articolare che più facilmente si produce in chi pratica sempre e unicamente lo stesso sport. Infine, occorre ricordare che nella prevenzione dell'osteoporosi sono particolarmente utili le attività motorie all'aria aperta: un'adeguata esposizione alla luce solare stimola la produzione di vitamina D nell'organismo e rappresenta un ulteriore importante fattore protettivo.
Il movimento, dopo l'allegria e la gioia di vivere, è la miglior medicina per l'osteoporosi.