Storia, principi e fondamenta del trattamento osteopatico

Storia, principi e fondamenta del trattamento osteopatico

7 principi più importanti dell'osteopatia

Sempre di più la letteratura scientifica si sta avvicinando all’Osteopatia , per capire e studiare come questo tipo di Medicina Manuale e Filosofia , possa integrarsi e dare un contributo alla Medicina Allopatica. Questo articolo , vuole fare un viaggio nel tempo , per capire le origini della Terapia Manuale e lo sviluppo dell'Osteopatia dai suoi primi passi con   il suo creatore Andrew Taylor Still,  al concetto moderno di O.M.T ( Osteopatic Manual Treatment ).

Cenni di storia e sviluppo dell'osteopatia

L’uso delle mani per il trattamento della colonna vertebrale e delle articolazioni risale all’antichità: fin dai tempi della Medicina egizia, prima ancora che Ippocrate documentasse l’utilizzo del trattamento manipolativo nel suo “Trattato delle articolazioni”.

Nella Roma antica Galeno (II secolo a.c.) guarì lo storico Pausania da un grave dolore al braccio con una manipolazione mirata del rachide cervicale.

Anche la Medicina araba, erede della tradizione greca, utilizzava abitualmente, tecniche manuali come Avicenna ad esempio, per il quale sembra fosse una pratica corrente rivolta alla correzione di deformità, gibbi e curve scoliotiche.

Nel medioevo la Medicina venne esercitata per lo più dai monaci, poco inclini al contatto corporeo col malato ma indirizzati allo studio approfondito dei farmaci dell’epoca e al loro utilizzo: le tecniche manuali sopravvissero grazie agli aggiustaossa, in Francia i “rebouteur de campagne”, personaggi a metà tra lo stregone e il praticone dotati di una grande abilità palpatoria ma senza alcuna cultura medica che basavano il loro razionale terapeutico su concetti come il nervo accavallato o la vertebra spostata.

Ambroise Parè, che da barbiere cerusico arrivò ad essere nominato “primo chirurgo del re di Francia“, nel XVI secolo sembra praticasse manipolazioni come trattamenti complementari all’armamentario terapeutico di uno dei primi chirurghi ortopedici della storia della medicina.

La tradizione pratica degli aggiustaossa sopravvisse nelle realtà rurali e forse è grazie a queste figure che non è andata perduta la cultura della medicina manuale e ortopedica, a tal punto che Medici illustri del calibro di Sir James Paget se ne interessarono fino a raccomandare ai propri allievi di impararne le tecniche e di utilizzarle: vi sono anche aggiustaossa famosi come tale M. Hutton che viene addirittura citato nel 1871 nel Lancet dal celebre ortopedico Wharton Hood. Il primo metodo ragionato e codificato di manipolazione apparve negli Stati Uniti ad opera del medico Andrew Taylor Still , ed è L’Osteopatia. (1)

 L'osteopatia nasce in America verso la metà dell'ottocento, epoca in cui il paese sta cercando di affermarsi sulla scena mondiale.

Ogni anno i confini della civilizzazione si espandono e le città prendono il posto di zone desertiche, c’è un miscuglio di differenti culture, persone con origini razziali enormemente varie che lottano per avere un posto in questo mondo nuovo.

In quel periodo anche la medicina sta cercando di trovare la propria strada e si sta spostando dalla concezione ortodossa che utilizzava vescicanti, purganti e salassi alla visione alternativa della cura naturale come l’omeopatia e altre forme di guarigione spirituale come l’ipnosi e simili.

Scoppia così nel 1861 la guerra civile americana, una vera e propria lotta per l’indipendenza e Still si arruola nell’arma come chirurgo.

Rimane in guerra per 4 anni e durante questo periodo diviene consapevole dell’inadeguatezza della medicina del tempo.

Tornato a casa deve affrontare un grosso trauma, la perdita di 3 figli per meningite spinale e di una figlia per polmonite.

Ovviamente distrutto per il fatto che la medicina non sia stata in grado di salvare la sua famiglia in aggiunta alle sofferenze vissute in guerra, inizia la propria ricerca personale per comprendere meglio la salute e la malattia e trovare mezzi di guarigione più efficaci.

Esaminando i sistemi di guarigione dell’epoca e probabilmente con l’influenza di qualche tribù indigena della zona inizia a formulare un approccio di cura che coinvolge la guarigione magnetica ed il riposizionamento osseo definendo se stesso come un “aggiusta-ossa fulmineo”.

Nei suoi primi scritti si vede l’influenza della filosofia della cura naturale con idee che si rifanno ad Ippocrate, come l’idea che la "struttura e la funzione del corpo sono intimamente correlate".

Egli riconobbe l’abilità che il corpo possiede di guarire se stesso e intuì che la salute si ottiene con la correzione di deviazioni anatomiche che interferiscono con la normale fisiologia e lo scorrimento dei liquidi del corpo, in particolare del sangue arterioso (regola dell'arteria suprema).

Egli promosse l’idea di una medicina preventiva ed il trattamento di tutto il corpo del paziente, non solo della parte malata, per ripristinare un'unità ed un'integrità anatomica e funzionale.

A.T.Still fu il primo a rendersi conto che era possibile attraverso l’uso sapiente delle mani curare molte malattie con maggiore beneficio rispetto all’utilizzo di sostanze chimiche e di alcune forme di chirurgia, ma fu John Martin Littlejohn che descrisse i Principi e ideò le Tecniche che sono sopravvissute ad ogni test e sono rimaste con noi fino ai giorni nostri. (2)

Principi osteopatici

Questi sono i sette più importanti principi dell'osteopatia e sono largamente accettati all'interno della comunità osteopatica.

1. Il corpo è una unità.
2. La struttura e la funzione sono reciprocamente inter-correlati.
3. Il corpo possiede dei meccanismi di autoregolazione e autoguarigione (omeostasi).
4. Quando la normale adattabilità è interrotta, o quando dei cambiamenti ambientali superano la capacità del corpo di ripararsi da sé, può risultarne la malattia.
5. Il movimento dei fluidi corporei è essenziale al mantenimento della salute.
6. Il sistema nervoso autonomo gioca una parte cruciale nel controllare i fluidi del corpo.
7. Ci sono componenti somatiche della malattia che sono non solo manifestazioni della malattia, ma anche fattori che contribuiscono al mantenimento dello stato di malattia.

Questi principi non sono ritenuti dai medici osteopati essere leggi scientifiche, né contraddicono i principi medici; sono insegnati come fondamenti della filosofia osteopatica riguardo la salute e la malattia. (3)

Osteopatia cranio-sacrale

"L'idea nacque osservando le ossa di un cranio umano presente nell’A. T. Still Infirmary. Le superfici articolari di queste ossa mi sembrarono, con il loro contorno, destinate ad una mobilità articolare."(4)

Cosi William Garner Sutherland il padre del concetto cranio-sacrale osteopatico rivelò all’osteopatia del ‘900 il suo modo di interpretare un movimento che in futuro venne descritto come M.R.P ( Movimento Respiratorio Primario ) che lui vedeva come il tassello mancante al trattamento osteopatico. Per ogni singolo osso , un movimento, dettato da un motore unico l’ M.R.P. Il meccanismo si chiama primario perché è collegato direttamente alla respirazione dei tessuti interni del sistema nervoso centrale, che regola la respirazione polmonare e le restanti funzioni corporee (esempio: gli importanti centri del quarto ventricolo). Riguardo a ciò, Sutherland indicò come sistema respiratorio secondario la respirazione polmonare, poiché questa è controllata dalla respirazione primaria. Esso si chiama respiratorio perché rappresenta, come la respirazione polmonare, un processo ritmico che ha a che fare con i processi di scambio. Il movimento ritmico di espansione e contrazione del cranio e del resto del corpo si chiama anche fase inspiratoria, di rotazione esterna e fase espiratoria, di rotazione interna del M.R.P.(5)
Oltre al movimento di espansione e contrazione dell’impulso ritmico cranico sono stati descritti anche altri ritmi inerenti. (vedi fluttuazioni)
Sutherland non menziona mai una frequenza esatta di un ciclo ritmico, ma parla anche di ritmi molto lenti.

Osteopatia viscerale

Jean-Pierre Barral, D.O. e Pierre Mercier, D.O.  sono gli sviluppatori ed ideatori del concetto osteopatico di manipolazione viscerale basato su numerose esperienze cliniche e ricerche che hanno utilizzato la radiologia, l'ultrasuono e l'autopsia. Secondo i loro studi ancora in evoluzione, i visceri con i loro movimenti volontari (mobilità) ed intrinseci sin dalla nascita (motilità ) porterebbero  se manipolati con giusto criterio , un benefico sia sulla parte muscolo-scheletrica sia a livello di salute globale dell’organismo. Il riflessi  viscero-somatico e somato-viscerale sono alla base del concetto di manipolazione viscerale , unico nel suo genere .

Il trattamento osteopatico

Alla base del Trattamento osteopatico (D’ora in poi descritto con il Termine O.M.t) vi è la ricerca della disfunzione osteopatica . Tutto parte da un’accurata anamnesi del paziente dove si vanno a ricercare traumi recenti o passati o semplicemente dati clinici , che possano portare , con l’osservazione ortostatica dinamica e statica e con i test osteopatici palpatori e funzionali , alla diagnosi della disfunzione somatica .

Quella osteopatica è la ricerca dello stato di salute corporeo attraverso la “Manipolazione”  , che non necessariamente riguarda la parte affetta dalla sintomatologia dolorosa ; piuttosto spesso la disfunzione viene ricercata in distretti corporei lontani e  anatomicamente correlati. Nel tentativo di definire una manipolazione si può affermare che in un’accezione ampia può intendersi come la somministrazione di uno stimolo meccanico a uno o più tessuti , come per esempio a un segmento vertebrale con tutte le strutture connesse. (6)

 Ciò ci fa capire come la globalità del paziente venga messa in primo piano aiutando il corpo a favorire il suo processo di autoguarigione intrinseco . Le varie Branche osteopatiche sono solo una mera distinzione didattica , in quanto non esiste trattamento senza una valutazione strutturale, viscerale/fasciale  e cranio-sacrale.

L’O.M.T.  non essendo come comunemente si pensa esclusivamente collegato alle problematiche di colonna, bene si integra con le varie discipline mediche quali, solo per citarne alcune, la Ginecologia, l’Odontoiatria e Gnatologia, l’Otorinolaringoiatria , l’Ortopedia , l’Oculistica ,  la Neonatologia,  la Neurologia  e via discorrendo. 

Negli ultimi anni , in letteratura , molti sono gli studi che si stanno affacciando all’osteopatia come Terapia Complementare , avvalorandone sempre di più l’efficacia terapeutica e la possibilità di integrazione con Agopuntura, Omeopatia e qualsivoglia disciplina.

Inoltre , per quanto riguarda l’efficacia dell’ O.M.T sulle patologie vertebrali, è stato dimostrato   che esso  riduce significativamente il dolore alla bassa schiena e che Il livello di riduzione del dolore è maggiore di quanto previsto solo dagli effetti placebo e persiste per almeno tre mesi. (7);(8);(9);