Allenamento glutei: squat frontale o squat classico?
Differenze tra squat frontale e squat classico
Al fine di poter saltare in tutte le maniere, correre, cambiare direzione e senso, accelerare ed arrestarsi, è indispensabile allenare in modo sistematico gli arti inferiori: parlare quindi dell'importanza del loro allenamento nella preparazione atletica o nel fitness risulta assai superfluo.
Squat frontale v Squat classico
Nel momento in cui vengono interessate più articolazioni all'interno della stessa esecuzione, l'esercizio viene definito poliarticolare. E' questo il caso dello squat che attiva i seguenti sistemi:
- Caviglia;
- Ginocchio;
- Anca.
E' l'esercizio più trascurato e sottostimato in palestra e nella preparazione atletica. Molte persone iniziano con lo squat classico senza essere pronti a farlo, sia dal punto di vista tecnico sia da quello della coordinazione e fluidità delle catene cinematiche e articolari coinvolte. Lo squat frontale non solo "insegna" la corretta tecnica dello squat, ma rispetto allo squat classico presenta:
- Minori difficoltà di assetto;
- Una migliore distribuzione del carico e del peso corporeo;
- Un movimento più profondo, che si traduce in una maggiore attivazione del gluteo;
- Un minore carico sulla parte inferiore della schiena;
- Un'ottimale sollecitazione su erettori spinali, multifidi, lunghissimi del dorso, sacro-lombari e quadrato dei lombi;
- Il coinvolgimento del retto dell'addome e di tutto il core in un'ottima azione stabilizzatrice.
- Oltretutto attiva maggiormente il grande gluteo, elemento particolarmente richiesto dall'utenza femminile come obiettivo di ogni programma di allenamento. Esercizio irrinunciabile per chiunque.
Squat frontale: esecuzione
Il front squat è una variante dello squat classico, che prevede l'appoggio del bilanciere sulle clavicole e sui deltoidi anteriori anziché sulla spina delle scapole. Tale variante comporta un maggior impiego dei quadricipiti e un minore coinvolgimento degli ischiocrurali. CIò è conseguenza del fatto che quando il bilanciere è posizionato dietro, il busto durante la fase eccentrica può inclinarsi in avanti, tramite il "fermo" rappresentato dal complesso scapolo-collo. Al contrario, mantenendo il bilanciere davanti, il busto deve rimanere più eretto durante l'esecuzione del movimento, altrimenti il bilanciere rischia di scivolare in avanti: non è dunque possibile un sostanzioso aiuto da parte dei lombari e il lavoro è maggiormente a carico della muscolatura delle cosce ( in particolare di glutei e quadricipiti).
Dr. Alessio Guaglianone, laureato in scienze motorie