L'importanza di avere una spalla stabile soprattutto negli sport di lancio

L'importanza di avere una spalla stabile soprattutto negli sport di lancio

E’ la più mobile di tutte le articolazioni e viene usata dall’uomo sin dalla preistoria per svolgere tutte le funzioni che servivano alla sopravvivenza

Anatomia

Parliamo dell’arto superiore e della spalla nella sua grande funzione per l’essere umano. E’ una delle quatto parti dell’arto superiore che in senso prossimo distale sono: spalla, braccio, avambraccio, mano. La spalla e’ il dispositivo di attacco dell’arto superiore al tronco, e lo fa solo grazie all’articolazione tra clavicola e sterno.

E’ la più mobile di tutte le articolazioni e viene usata dall’uomo sin dalla preistoria per svolgere tutte le funzioni che servivano alla sopravvivenza: mangiare, creare armi e attrezzi per cacciare, cacciare appunto, lanciare, arrampicarsi ecc… questa mobilita’ fa si però che l’articolazione sia anche molto instabile, quindi sotto stress, soggetta a traumi. Il corpo per fortuna ha pensato anche a questo: ha inserito la cuffia dei rotatori, un insieme di muscoli adibiti proprio alla sicurezza della stabilità dell’articolazione. Essendo una regione del corpo estremamente sollecitata, possono instaurarsi facilmente delle lesioni di tipo degenerativo (artrosi) che si accompagnano a volte a creazioni di tipo flogistico (artrite), oppure a lesioni tendinee dei muscoli della cuffia dei rotatori in particolare, o in caso di cedimento legamentoso a sublussazioni o lussazioni della testa dell’omero. Soffermiamoci sulla spalla: e’ formata da da 3 ossa:

Queste formano  3 articolazioni principali di cui la più importante è la scapoloomerale o glenoomerale che mette in comunicazione la testa dell’omero con la glena della scapola. Su queste articolazioni agiscono una grandissima quantità di muscoli alcuni stabilizzatori ed altri di movimento per un totale di 54 muscoli su tutto l’arto superiore.

In particolare la cuffia dei rotatori e’ formata da 5 muscoli:

Questi muscoli lavorando in sinergia mantengono centrata la testa dell’omero nella cavita’ glenoidea della scapola. Vengono innervati dal plesso brachiale che esce dalle radici dalla quarta vertebra cervicale (C4) alla settima cervicale(C7).

Patologie della cuffia dei rotatori

Immaginiamo quante volte un pallanuotista oppure un tennista, o un boxer, o un giocatore di baseball, un pallavolista piuttosto che un giocatore di basket e di molti altri sport , sollecita la spalla durante gli allenamenti e le partite. E’ possibile quindi che si instaurino fattori traumatici, alimentari, di stress, di sovrallenamento che vadano a provocare problematiche della spalla.

Le piu’ comuni sono:

La prevenzione 

E’ fondamentale quindi svolgere una buona prevenzione per chi effettua sport soggetti a sollecitare l’arto superiore sin dalla giovane eta’. Gli esercizi di prevenzione prevedono tutti quei movimenti sicuramente destinati alla extrarotazione e all’abduzione del braccio, ma non solo. Quindi rinforzare in primis la cuffia dei rotatori ma avere anche un buon equilibrio tra i muscoli anteriori che antepongono la spalla come i pettorali e quelli posteriori che adducono le scapole come i trapezi, i romboidi e il gran dorsale. Avere una buona tonicità del deltoide nei suoi 7 fasci anteriori-laterali e posteriori e’ importantissimo cosi’ come quella del bicipite brachiale e del tricipite brachiale.

Gli attrezzi più utilizzati sono gli elastici auxotonici all’inizio che vengono affiancati pian piano e con kg crescenti dai macchinari e dai pesi, da kettlebell, palloni medicinali ma anche esercizi a corpo libero ecc..

Non dimenticandoci mai di svolgere esercizi di propriocezione e di stretching fondamentali per affrontare i vari traumi.

Mantenendo sempre la corretta biomeccanica e anatomia delle strutture e dei movimenti.

Conclusione 

Sia che facciate sala pesi, sia che facciate sport specifici, sia che non facciate nulla è importante stabilizzare le articolazioni per renderle sicure, forti ed elastiche, pronte per qualsiasi ed improvviso stress esterno.

Meglio intervenire prima che dopo aver causato un danno, a volte irreparabile, ad una struttura.